Classifica JAZZ
Kind of blue

Miles Davis
Basterebbero i primi ipnotici accordi di So What, una delle gemme della storia del jazz, per fare di quest'album del 1959 uno dei vertici assoluti della musica novecentesca. Ma anche il resto fa parte del mito. Se poi aggiungete lo stile trombettistico di Miles (praticamente perfetto), i sassofoni di Julian "Cannoball" Adderly (alto) e John Coltrane (tenore) e il piano di Bill Evans (vera "eminenza grigia" dell'incisione) il gioco e' fatto. Le Bibbie dicono che il disco sia una rivoluzione, quella verso il jazz modale. Improvvisazione su scale e non su accordi. La tromba scura e minimalista di Davis, i rimandi al flamenco, lo straordinario interplay tra i solisti: c'e' tutto o quasi in questo lavoro, che non a caso ha la forza di un long seller e che viene costantemente ristampato. Nei dieci dischi da portare sulla classica isola deserta, "Kind of Blue" e' nei primi tre posti.

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