nello spettatore". Disco music, dance, jazz, fusion, ma anche la musica classica sfila talvolta in passerella. "Sempre a Parigi, durante una sfilata, mi è capitato di ascoltare la "Quarta Sinfonia" di Mahler e in quel caso, tra gli abiti che venivano presentati, le luci e la melodia si era creato un processo di osmosi davvero straordinario. Ma è stato un momento irripetibile, perché la difficoltà sta proprio nella combinazione perfetta di tutti gli elementi che caratterizzano il mondo della moda e che vanno poi ad abbracciare i ritmi, i tempi e le sfumature della musica". Una combinazione magica e pertanto destinata a rimanere eccezione. "Basterebbe rendersi conto della necessità e della contingenza dei singoli elementi che costituiscono l'evento della sfilata: la teatralità, i suoni, le luci... Di conseguenza, la scelta appropriata delle musiche acquisterebbe una precisa connotazione e una sua "dignità". Qualità quest'ultima che deve essere propria anche della stessa modella, che non deve farsi portatrice esclusiva di un corpo, bensì esprimere e concentrare ogni sua energia fisica e mentale sull'abito che indossa. Nel momento in cui verrà ribaltato il concetto: "è l'abito il protagonista e non il corpo", allora sarà possibile assistere a sfilate in cui anche la musica non sarà più condimento, ma elemento integrante, insieme a tutti gli altri, dello spettacolo che va in scena sulle passerelle".
Massimiliano Castellani

Le foto sono prese dai siti: L'espresso moda 2000
                                              www.modaonline.it