Operette
IL MONDO E' BELLO

Titolo originale: Schön ist die Welt!
Libretto: Ludwig Herzer e Fritz Löhner-Beda
Musica: Franz Lehar
Prima rappresentazione: Vienna, Theater an der Wien, 21 dicembre 1931

   PERSONAGGI
   Versione originale                  Versione italiana
Der König                                  Il Re
Kronprinz Georg,
      suo figlio (tenore)                 Il principe Giorgio
Herzogin Maria Brankenhorst       La duchessa Maria
Elisabeth Prinzessin,
sua nipote (soprano)                   La principessa Elisabetta
Graf Sascha Karlowitsch (comico)  Conte Sacha Karlowitsch
Mercedes del Rossa,
Prima ballerina (soubrette)           Mercedes Del Rosso
                                   Direktor des Alpenhotels              Direttore dell'albergo
                                   Der Obersthofmeister                  Gran Cerimoniere
                                   Ein Groom                                  Un lacché di Mercedes
   Ospiti e personale dell'Albergo, Signori e Signore dell'alta società, corpo di ballo.
   (2.2.2.2. - 4.2.3.1 . - 2 Perc. - Ar. - Cel. - 2 Mand. - Banjo - A.: 3.2.1.1.1. -       Strumenti sul palco)

   LA TRAMA
   Atto I
   Salone dell'Albergo, nel Tirolo, 1930 circa. Il direttore dell'hotel è in agitazione per    l'arrivo del Re, che viaggia in incognito sotto il nome di Barone Falkenau. Tra gli    ospiti sono anche Mercedes Del Rosso, prima ballerina, la Duchessa Maria e sua    nipote, la principessa Elisabetta. La duchessa vorrebbe dare la nipote in sposa al    principe Giorgio, figlio del Re, del quale ella stessa fu amante molti anni prima.    Ma Elisabetta non è interessata alle nozze regali, e preferisce la compagnia di un    misterioso cacciatore, incontrato casualmente. Giunge il Re, che si invaghisce della    bella Mercedes; ma quest'ultima ha già sposato segretamente il conte Sacha, e i    due non trovano il coraggio di confessare al Re la verità. Anche Giorgio dichiara al    padre di non avere alcuna intenzione di sposare la principessa. Intanto Elisabetta,    senza svelare il proprio nome, accetta di fare una escursione in montagna con il    cacciatore, che altri non è se non il principe Giorgio, anche lui sotto mentite    spoglie.
   Atto II
   Uno spiazzo roccioso sulle Alpi. Elisabetta e Giorgio stanno trascorrendo    piacevolmente la loro giornata presso una baita, quando la radio dà notizia della    sparizione della principessa Elisabetta. Dalla descrizione, Giorgio capisce che si    tratta proprio della sua amica, ma riesce a non rivelarle la propria identità. Mentre    si accingono a ritornare, si stacca una pericolosa slavina, e i due, dopo essersi    confessati il reciproco amore, trascorrono la notte nella baita.
   Atto III
   Stessa scena del primo atto. Tutti sono preoccupati per la sorte di Elisabetta,    temendo che possa essere rimasta sepolta dalla slavina. I due giovani rientrano    sani e salvi, e la principessa confessa alla zia il suo amore per il cacciatore. Anche    il Re non sa come dire alla Duchessa che il figlio Giorgio non vuol saperne di    sposarsi. Mercedes e Sacha riescono finalmente a strappare al Re il consenso alle    nozze e a quel punto possono rivelargli anche che il matrimonio è già avvenuto.    Anche Giorgio si decide a mostrarsi ad Elisabetta come principe e chiederla in    moglie.

   I PERSONAGGI
   La vicenda è molto vicina a quella della precedente Finalmente soli (1914) dello    stesso Lehár: il secondo atto ambientato in montagna, il primo e il terzo in un    albergo delle Alpi, l'intreccio, pur essendo più semplice, è molto simile. Anche dal    titolo è stata tratta un'aria ("il mondo è bel") cantata da Dolly in Finalmente soli e    ripresa, sotto forma di duetto, anche in questa operetta. La differenza sta nella    condizione sociale dei personaggi - quelli di Il mondo è bello sono più nobili e più    ricchi rispetto a quelli di Finalmente soli - e nello sviluppo di certe situazioni,    decisamente più "osè" rispetto alla casta versione 1914. Nonostante gli sforzi di    Herzer e Lohner, non c'è molta fantasia: la trovata del principe che si nasconde    sotto le vesti di cacciatore è ripresa da La Danza delle Libellule (1916) ; l' albergo    alpino era all'epoca ormai abusato. Anche i personaggi risultano quindi piuttosto    stereotipati. Giorgio (tenore) sicuro di sè e del suo fascino, non può riuscire    simpatico. Elisabetta (soprano) è al contrario troppo ingenua per essere credibile,    e anche l'abbandono con il quale accetta le profferte del principe (notte compresa)    è eccessivo. Più divertente e maliziosa la figura della duchessa Maria, mentre il    comico (Sasha) e la soubrette (Mercedes) rientrano nella norma.

   LA MUSICA
   La musica è stata in gran parte riscritta, rispetto a Finalmente soli, anche se    qualche brano, come accennato in precedenza, è stato ripreso integralmente. Le    melodie gradevoli non mancano, in questa partitura, e anche le danze sono    abbastanza moderne: tango, rumba, slow fox, valzer Boston. Ma la miglior vena    creativa di Franz Lehár aveva forse già imboccato la via del tramonto.

   I NUMERI MUSICALI
   Atto I
   Preludio
   Scena e valzer: "Ditemi un po', signor direttore" (Direttore e Gran Cerimoniere)
   Scena e aria: "Vorrei realizzare alfin" (Elisabetta)
   English waltz: "Duchessa Maria !" (Re e Duchessa)
   Duetto comico: "In questa mia sposina" (Sacha, Mercedes)
   Entrata di Giorgio: "Spensierato mi chiamano ognor"
   Marcia e duetto: "Giovani noi siam" (Elisabetta e Giorgio)
   Tango: "Rio De Janeiro" (Mercedes, Re e Sacha)
   Finale atto I: "Là dove più presso al sol" (Giorgio e Elisabetta)
   Atto II
   Introduzione, scena e duetto: "Il mondo è bel" (Elisabetta e Giorgio)
   Melodramma
   Aria di Giorgio: "Credi, o cara, in me"
   Finale atto II (Elisabetta e Giorgio)
   Atto III
   Introduzione e ensemble: "Direttore, direttor, non sapete nulla ancor?"
      (Direttore, Mercedes,Sacha e Coro)
   Reminiscenza: "Liberi vogliamo su pei monti andar" (Elisabetta e Giorgio)
   Duetto: "Conosco un bel locale" (Elisabetta e Giorgio)
   Valzer Boston: "Dolce amor lo debbo dir" (Elisabetta)
   Rumba: "Belle donne ridenti" (Mercedes, Sacha e Coro di Dame)
   Finaletto atto III
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