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Operette |
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DOVE CANTA L'ALLODOLA
Titolo originale: Wo die Lerche singt
Libretto: A.M. Willner e Heinz Reichert
Musica: Franz Lehar
Prima rappresentazione: Budapest, Konigstheater, 1° febbraio 1918
PERSONAGGI
Versione originale Versione italiana
Török Pál, vecchio contadino (comico) Pall
Margit, sua nipote (soprano) Margit
Sándor Zapolya, pittore (tenore) Sandor
Barone Arpád Ferenczy Arpad
Vilma Garamy, cantante (soubrette) Vilma
Bodrogy Pista, giovane contadino Pista
Borcsa, domestica Borcsa
Kovács Lajos, oste Lajos
János Jan
Reszö
Uno chauffeur
Pittori e Pittrici, Contadini e Contadine, Ragazze
(2.2.2.2. - 4.2.3.0. - Cel. - Clav. - 2 Perc. - Ar. - A.: 8.8.6.5.5.)
LA TRAMA
Atto I
Una piazza in un villaggio ungherese,1918 circa. Sul finire dell'estate, i turisti si apprestano a tornare in città. Il pittore Sandor si è invaghito della contadinella Margit, nipote del vecchio Pall, e vuole trattenersi più a lungo per finire il ritratto che le sta facendo. Ma la ragazza è già fidanzata con il giovane compaesano Pista, e anche Sandor ha una storia d'amore con la cantante Vilma. Inutilmente l'amico Arpad e la stessa Vilma cercano di far capire a Sandor che quello non è il suo ambiente: quando Pista affronta il pittore per gelosia, Sandor decide di portare la ragazza in città.
Atto II
Studio di Sandor a Budapest. Pall e Magrit si sono trasferiti a casa del pittore, ormai fidanzato con la ragazza, per consentirgli di completare il quadro; ma entrambi sentono la nostalgia del paese natio. Giungono in visita Vilma, Arpad e alcuni amici: il gruppo prende in giro Margit per la sua semplicità, ma Sandor non prende le sue difese; anzi accetta un invito a casa di Vilma per la sera stessa. Margit è molto irritata: i suoi occhi aggressivi ispirano Sandor che finisce rapidamente il suo quadro.
Atto III
Stessa scena, ma in piena estate. Il quadro di Sandor ha vinto il primo premio a un importante concorso: ora il pittore è famoso, e potrebbe sposare Magrit. Ma il giovane si rende conto che l'infatuazione si sta spegnendo, e si ritrova fra le braccia di Vilma. Magrit li vede e decide di tornare subito al villaggio con Pall, la cameriera Borcsa e il fedele Pista.
I PERSONAGGI
Con questa operetta Lehar lascia le abituali ambientazioni viennesi e parigine per tentare un'incursione nel mondo bucolico della campagna ungherese. Nonostante l'abilità dei librettisti, la storia è piuttosto esile, e la mancanza del classico lieto fine non vale a riscattarla, anzi la copre con un velo di tristezza. Del resto, già nel corso della vicenda gli spunti divertenti sono piuttosto scarsi. Pall è più un vecchio filosofo, con la sua saggezza spicciola, che non un comico nel vero senso della parola. Margit (soprano) è fin troppo ingenua, tanto da far perdere credibilità anche alla sua irritazione finale. Molto antipatico risulta Sandor (tenore), con la sua pretesa di considerare Margit come sua proprietà, pur volendo conservare la propria libertà. Vilma (soubrette) ha poco spazio per esprimersi, e anche lei non brilla certo per simpatia.
LA MUSICA
Un ampio risalto viene riservato, ovviamente, alle danze ungheresi tradizionali, una delle quali chiude il primo atto. Per il resto è ancora il valzer al centro della partitura, attorniato dalle immancabili marce e da qualche pagina lirica di buona scrittura. Nel complesso si può parlare di un Lehár "minore".
I NUMERI MUSICALI
Atto I
Introduzione e Coro: "Rosseggian le foglie"
Aria di Pall: "Che importa se v'è un mondo più gaio e bel?"
Entrata di Magrit: "Per i verdi prati, per i boschi ombrati"
Duetto Margit-Sandor: "Vaga lodoletta"
Reminiscenza: "Vaga lodoletta" (Sandor)
Terzetto Vilma-Margit-Pall: "E' ben più san tra i campi vegetar"
Marcia e Palotas: "Dal raccolto noi veniam" (Margit, Pista e Coro)
Finale atto I
Atto II
Canzone di Margit: "Alla festa piace a me danzar"
Duetto Vilma-Sandor: "Ma qual è lo sposo d'un tal tesor?"
Marcia: "Quando a me dicea la mamma" (Pall e Coro)
Duetto Vilma-Sandor: "Ah, rapida l'ombra dell'oblio"
Reminiscenza: "Che importa se v'è un mondo" (Pall)
Finale atto II
Atto III
Intermezzo
Reminiscenza: "I tuoi baffetti" (Pall)
Duetto Vilma-Sandor: "Che io la mano ti porga"
Reminiscenza: "Ah, rapida l'ombra" (Vilma-Sandor)
Finaletto atto III |
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