Monumenti Musicali
Girolamo Frescobaldi
IL PRIMO LIBRO DELLE CANZONI A UNA, DUE, TRE E QUATTRO VOCI
(nelle edizioni di Roma 1628 e Venezia 1635 con l'aggiunta delle tre canzoni pubblicate nella raccolta Raverij 1608)
Parte prima e seconda
A cura di E. Darbellay
Edizioni: 11737 A e B

Appartiene alla maturità del compositore "Il primo libro delle Canzoni a una, due, tre e quattro voci", ora in nuova edizione critica integrale.
Étienne Darbellay ha curato la nuova importante impresa editoriale della Suvini Zerboni, dedicata a Girolamo Frescobaldi: Il primo libro delle Canzoni a una, due, tre e quattro voci, nelle edizioni di Roma 1628 e Venezia 1635, con l'aggiunta delle tre canzoni pubblicate nella raccolta Raverij del 1608 (2 voll., Milano, Edizioni Suvini Zerboni, 2002). Il lavoro rientra nel quadro della pubblicazione delle opere complete di Frescobaldi, di cui costituisce l'VIII volume, mentre è il XXII dei Monumenti Musicali Italiani. Darbellay così presenta la nuova edizione critica: "Le Canzoni del 1628 e 1635 costituiscono la prima raccolta strumentale che il prestigioso maestro della tastiera Girolamo Frescobaldi non abbia dedicato al proprio strumento. Prodotto della maturità - egli ha allora 45 anni - questo lavoro di ampiezza senza eguali per l'epoca costituisce il vertice incontestato di un'antica tradizione, quella della canzona, che domina lo sviluppo della musica strumentale, e anche il prototipo di quello che incomincia ad apparire sotto il nome di sonata. Anche se qualche pezzo mostra una provenienza occasionalmente eterogenea, il piano del'opera attesta con chiarezza un'intenzione dimostrativa da situare allo stesso livello degli opera omogenei anteriori. Piuttosto che come un assemblaggio fortuito, queste canzoni si presentano come un manifesto dello stile concertante moderno: la progressione secondo il numero delle voci, dai pezzi a voce sola su basso continuo agli ensembles francamente polifonici, è l'occasione di abbracciare quella varietà di stili così cara al maestro ferrarese, dal brillante stile concertato virtuosistico dei primi pezzi fino alla concentrazione polifonica più vicina ai Capricci che caratterizza gli ultimi. Ma l'unicità del contenuto, con l'eccezione enigmatica degli ultimi tre brani dell'edizione Masotti, raggiunge quella delle Fantasie del 1607 o dei Capricci del 1624. Nonostante quest'aspetto, l'opera è comunque perfettamente misteriosa: due edizioni quasi simultanee a Roma nel 1628, quando Frescobaldi si apprestava a partire per Firenze, seguite da una nuova edizione a Venezia dopo il suo ritorno da Firenze, probabilmente nel 1635, a qualche mese dalla comparsa dei Fiori. Questa nuova edizione è anch'essa misteriosa: tutto la qualifica non come una riedizione, ma verosimilmente come un "Secondo Libro" abortito. Ecco la complessa trama storica che è servita come filo conduttore e principio organizzatore della nuova prima edizione integrale offerta oggi ai fedeli ammiratori del grande Frescobaldi: i due volumi raggruppano tutte le Canzoni strumentali (comprese le tre che Frescobaldi aveva pubblicato nell'antologia di Raverij nel 1608) secondo un principio dettato dai risultati dell'inchiesta sulla loro genesi. Questa presentazione permette un confronto estremamente illuminante sulle differenti versioni di brani di cui si potrà così seguire in qualche modo la genesi, dai semplici piccoli emendamenti a una ricomposizione completa. I principi filologici molto stretti che sono stati seguiti, implicanti il prendere in considerazione tutti gli esemplari esistenti per ciascuna edizione, non interferiscono comunque con la leggibilità e l'accessibilità del contenuto per un musicista moderno non specialista: i testi introduttivi contengono tutte le informazioni necessarie. Questa lunga ricerca, i risultati della quale formano il cuore dell'edizione, ha permesso di illuminare molti elementi inediti tanto sulle tecniche tipografiche dell'epoca che sulle prassi esecutive: vi si trovano per la prima volta, ad esempio, dei pezzi a molti strumenti armonici concertanti simultaneamente, come due o tre clavicembali, annotati come diversi bassi numerati correlati fra loro".

close window