che Caterina lascia il ruolo di cantante, se non per la breve e gioiosa parentesi del 1990, quando Caterina sceglie sportivamente di ritornare come interprete al Festival di Sanremo con il brano "Bisognerebbe non pensare che a te", che incide in un disco nel quale l'impronta di Paolo Conte lascia il segno (con "Gelato al limon", "Insieme a te non ci sto più", "Amada mia"). La Critica definisce il disco come uno degli eventi musicali dell'anno.
Ma non resta a lungo lontano dai concerti e dagli studi di registrazione, anche se ha deciso di non cantare più: già nel 1978 comincia il lavoro di produttore discografico con una sua etichetta, la "Ascolto", finanziata dalla CGD, una delle più

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    grandi case discografiche italiane indipendenti insieme a Ricordi, che vuole dare voce ai giovani artisti. E' dalla Ascolto che escono Pierangelo Bertoli, Fanigliulo, Mauro Pagani, gli Area con Demetrio Stratos.
Poi in CGD, lancia e produce Enrico Ruggeri e Paolo Conte (dall'album "Sotto le stelle del Jazz" in poi). Lavora con Ornella Vanoni, lancia Francesco Baccini, propone il trio Tozzi-Morandi-Ruggeri con "Si può dare di più," che vince il Festival di Sanremo nel 1987.
Nel 1989, dopo la vendita di CGD, diventa imprenditore e lancia la nuova etichetta Sugar, che già nel 1990 è protagonista con la sigla ufficiale

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