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Planet Funk |
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Un suono europeo, molto tecnologico. Ma non chiamatela solo "dance", si offenderebbero. I Planet Funk sono, in realtà, un progetto molto più ampio, che sta invadendo le classifiche di mezza Europa, soprattutto quelle inglesi, da sempre abbastanza ostili ai prodotti non fatti in casa. E invece i loro primi due singoli, Chase the sun e Inside all the people hanno intaccato le graduatorie, ma è l'ultimo, The Switch - che annovera la presenza del cantante inglese Dan Black, già fondatore dei The Servant e unico inglese della band italiana - ad aver letteralmente spazzato via tutta la concorrenza. Un progetto azzeccato perché ben congeniato: Non siamo nati ieri, come molte persone che iniziano a fare dance da zero trovando subito il successo - racconta Alex Neri - . Ognuno di noi arriva da esperienze diverse, tutte di una certa importanza. Ci sono stati una decina di anni di musica per ognuno di noi a diversi livelli. "Planet Funk" è solo l'ultimo progetto di un lunghissimo percorso . Dan Black ha dato un considerevole valore aggiunto a un'idea già vincente: la sua voce molto particolare e il volto danno un'immagine della band indefinibile. Con Black i Planet Funk cominciano ad avere anche un'identità internazionale sempre più definita: Abbiamo conosciuto Dan mentre lavorava con la sua band, ma la nostra intenzione non era quella di avere un'immagine o di creare più promozione. Volevamo semplicemente avere un musicista in più nella band, che ci aiutasse a dare una definizione ancora più precisa della nostra musica. Lui è davvero una persona straordinariamente comunicativa, che si è molto appassionato al nostro gruppo e alla nostra musica, aggiungendo del suo .
L'allenamento dei Planet Funk era iniziato molto tempo fa con un intenso lavoro sulle colonne sonore: E' stata un'esperienza utilissima, perché lavorare sui film ti consente di dare una dimensione molto completa al tuo lavoro. Devi saperti adattare, ed è esattamente quello che abbiamo fatto noi con una serie di brani che avevamo già pronti e che siamo riusciti a configurare in una logica nuova. Ma per i Planet Funk abbiamo fatto qualcosa di ancora diverso. Abbiamo mescolato stili molto differenti tra loro, chitarre rock e soul, e abbiamo spruzzato tutto di new wave: il risultato ci è piaciuto molto . E piace moltissimo al pubblico, soprattutto.
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