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Roberto Murolo |
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La pensione solo a 90 anni
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Una voce caldissima, una mano ferma, una mente lucida: a novant'anni suonati Roberto Murolo incide l'ultimo disco della sua straordinaria carriera artistica e decide di dire basta: basta alle sale d'incisione, ai concerti, alle interviste. E' l'ennesimo colpo di scena nella vita, incredibile, di questo artista napoletano che il 23 gennaio scorso ha compiuto il suo novantesimo compleanno e che nel corso della 52esima edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo ritirerà il premio alla carriera.
Si tratta, per la verità, di un riconoscimento dovuto nei confronti di Murolo che, in passato, è già stato insignito dell'alta onorificenza artistica della Presidenza della Repubblica, "per la sua insostituibile opera culturale a difesa e promozione della canzone napoletana".
La festa per i suoi novant'anni e per il premio alla carriera arriva all'indomani della pubblicazione di Ho sognato di cantare, un album di dodici canzoni inedite, con il quale Murolo ha voluto dare vita a un'operazione completamente diversa rispetto a quelle che, tra il 1990 e il 1997, lo avevano visto reinterpretare grandi classici della canzone italiana con i loro autori. Erano nati duetti straordinari: con Fabrizio De André per Don Raffaé , con Lucio Dalla per Caruso e, soprattutto, con Mia Martini, in una delle ultime incisioni nella carriera della cantante, per Cu'mmè! , brano struggente scritto da Enzo Gragnaniello che sembrava quasi presagire la drammatica fine di Mia, avvenuta di lì a qualche mese.
Murolo ha avuto una carriera lunghissima, che si conclude nel modo migliore: con l'affetto del pubblico e il riconoscimento delle istituzioni. Iniziò a suonare la chitarra a quattro anni, a sette passò alla chitarra classica, a diciotto il primo concerto, a venti la prima tournée internazionale, che lo vide raggiungere quasi subito il successo con il quartetto Mida. Poi la guerra, che interruppe i suoi piani per qualche anno prima di una scintillante carriera divisa tra dischi e concerti.
Murolo proseguì a incidere fino a metà degli anni '70, quando si dedicò solo agli spettacoli. Ne tenne a centinaia, nei i cinque continenti: richiestissimo il suo repertorio napoletano in Giappone, Australia, Argentina e Stati Uniti.
Negli anni '90 un altro colpo di scena: a Murolo torna la voglia di incidere dischi, e lo fa con l'entusiasmo di un ragazzino. Arrivano così Ottantavogliadicantare e L'Italia è bbella , due grandi successi. Sei dischi in dodici anni, prima dell'atto che Murolo definisce "conclusivo" del suo curriculum artistico e discografico: Ho sognato di cantare è il mio ultimo disco - ha spiegato Murolo - ora è giusto lasciare il testimone a tanti bravi autori napoletani che possano proseguire con il mio stesso entusiasmo a tenere fede a una cultura e a un'arte eterna .
Ascolta i 30" dei brani nella Music Machine
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