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Rock sotto shock per la morte di Stuart Adamson

A un mese di distanza dall'annuncio della morte di Stuart Adamson, il mondo del rock reagisce con commozione alla tragedia di un musicista di straordinario talento e di enorme influenza, che forse non ha mai avuto il giusto riconoscimento del proprio lavoro. Adamson, chitarrista degli Skids in epoca punk, leader, cantante e fondatore dei Big Country, aveva uno stile chitarristico unico al mondo e un vero talento per la stesura dei testi. Il loro album d'esordio, The crossing , rimane una delle pietre miliari del rock britannico, una vera rivoluzione che traccia la strada per quel folk-rock che sarebbe esploso di li' a qualche anno.
Nel complesso, Adamson e i Big Country incidono sei album, tenendo centinaia di concerti e confermandosi una delle rock band live piu' energiche e vitali degli anni '80 e '90. Un successo che durava da vent'anni, premiato dal riconoscimento di fans illustri: su tutti, Bruce Springsteen (non avro' mai l'energia di uno come Adamson aveva dichiarato il Boss dopo aver assistito a un loro show americano), e The Edge (quando iniziai a suonare negli U2 la mia piu' grande influenza fu Adamson, la sua chitarra ha un suono unico al mondo ). Il segreto della chitarra di Adamson erano i magneti che offrivano un suono metallico e molto originale; ma Adamson divenne un vero maestro nell'uso dell'e-bow, uno speciale tipo di magnete, che imitava con la chitarra il suono delle cornamuse, un suono che con i Big Country ha fatto epoca. Ma il successo non aveva portato la quiete nella vita del grande musicista che, nel 1999, aveva regalato ai fans un ultimo disco, Driving to Damascus dai testi molto eloquenti: canzoni tutte improntate su concetti di caduta e rinascita, sulla crisi dei rapporti umani e sulla mancanza di fiducia in se stessi.
La caduta di Adamson era quella rappresentata dall'alcolismo e dalla depressione, che era seguita alla separazione dalla seconda moglie. Nel novembre dello scorso anno, Adamson scomparve senza lasciare tracce dalla sua casa di Nashville, dove si era trasferito lasciando la sua amatissima Scozia qualche tempo fa: il suo corpo fu rinvenuto privo di vita in una stanza d'albergo alle Hawaii. Stuart Adamson si era impiccato. Ha lasciato un centinaio di canzoni straordinarie e un grande vuoto. Che i fans dei Big Country stanno colmando attraverso un forum aperto sul sito Internet ufficiale della band, che, dal giorno dell'annuncio della morte, conta decine di migliaia di messaggi. E molti hanno firme importanti: Stuart aveva una sensibilita' straordinaria, forse eccessiva per lui, sicuramente eccezionale per qualsiasi altro essere umano. La notizia della sua morte mi lascia davvero frustrato, perche' con lui perdiamo un grande musicista, che ha influenzato un'intera epoca . Firmato, Jim Kerr.
P.O.D.

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