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Teatro |
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Teatro Manzoni, tel. 02.7636901, orario: mar - sab ore 20,30, dom ore 16, dal 13 al 20 febbraio
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Toni Servillo e Molière. Dopo Il misantropo, l'attore e regista napoletano porta in scena Tartufo.
Una scelta non casuale, perché "i due testi" - dice il regista - "sembrano nascere l'uno dall'altro".
Se il "misantropo" Alceste "urla, ama e combatte", ben diverso è il comportamento di Tartufo, che, sottolinea Servillo, " finge, desidera, minaccia". Quei due differenti modi di vivere la giovinezza si riflettono ancora oggi in maniera così chiara nelle nostre esperienze da costituire per me tutto il fascino di queste messe in scena>> .
Archetipo dell'imbroglione fasullo e ipocrita, il Tartufo secondo Servillo è un ragazzo giovane, meno che trentenne, capelli lunghi e unticci, barbetta nera alla Rasputin, interpretato da Peppino Mazzotta. Scivolosamente si insinua nella famiglia di Orgone (Toni Servillo), ne conquista il favore, gli insidia la moglie (Licia Maglietta), si fa promettere in sposa la figlia (Monica Nappo)...
Ci vorrà tutto l'impegno della famiglia, unita contro l'estraneo arrampicatore, per aprire gli occhi di Orgone sulla triste realtà dell'umana miseria.
Una commedia dai risvolti amari che non smette mai di sorprendere per la straordinaria attualità, sottolineata dalla particolare disposizione scenica che realizza un'immediata contiguità fra attori e pubblico.
La trama
Orgone, ricco e stimato borghese, ha conosciuto un "pio uomo", Tartufo, e, colpito dal suo fervore religioso, lo ha accolto in casa come un fratello.
In famiglia è la rivoluzione: la vecchia madre di Orgone, la signora Pernella, bacchettona ostinata, lo appoggia; tutti gli altri sono irritati dall'invadenza di Tartufo.
Il nuovo ospite ostacola il matrimonio di Marianna con Valerio: Orgone vuole ora dare in sposa la figlia a Tartufo.
Elmira, giovane moglie di Orgone, tenta di dissuadere Tartufo da tale progetto, ma egli in un lungo colloquio le svela la propria passione per lei.
Il figlio Damide sente tutto, riferisce al padre, ma questi, a tal punto abbindolato da Tartufo, scaccia di casa il figlio.
Elmira decide di ricorrere a mezzi estremi: chiede a Orgone di nascondersi e, chiamato Tartufo, finge di voler accondiscendere ai suoi desideri. il falso devoto cade nella rete, ma non si dà ancora per vinto e cerca di privare Orgone di tutti i beni.
Non ci riuscirà, grazie a un imprevisto colpo di scena.
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