La Messa in do minore K 427, pur essendo rimasta incompiuta, è nondimeno una partitura imponente, grandiosa, un capolavoro assoluto; Mozart la compose nel 1783, dopo essersi accostato con speciale interesse alla lezione di grandi maestri del passato come Bach e Haendel. Basandosi sul testo liturgico consueto, in latino, il genio salisburghese mise in musica soltanto il Kyrie, il composito Gloria, il Sanctus e il Benedictus, mentre lasciò incompleti il Credo e l'Et incarnatus est. L'organico che prescelse è particolarmente variegato, con il coro che in un episodio si sdoppia fino a otto voci e un'orchestra arricchita di trombe, tromboni e timpani. L'elegante classicità e la smagliante comunicativa della Messa in do minore hanno trovato in Herbert von Karajan un direttore d'orchestra ideale: la riprova è questa edizione discografica che si avvale della partecipazione di quattro celebri cantanti, Barbara Hendricks, Janet Perry, Peter Schreier e Benjamin Luxon, dell'ottimo coro Wiener Singverein e degli entusiasmanti Berliner Philharmoniker.
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